Efficienza energetica e sostenibilità ambientale: solo costi o anche vantaggi?
Un argomento che sta generando molti dibattiti (e, in alcuni casi, una certa preoccupazione) riguarda tutti i piani di efficienza energetica previsti per il prossimo futuro.
Un fondamentale passo in avanti in questo ambito è stato raggiunto con l’approvazione della direttiva 2018/844, che fissa importanti traguardi in ambito di regolamento dell’energia e del clima, da raggiungere entro il 2030 a livello europeo:
- cercare di rivedere le strategie di ristrutturazione degli edifici, al fine di ottenere un’evoluzione del settore edile, che dovrà essere decarbonizzato e direzionato alla creazione di un parco di edifici NZEB (entro il 2050)
- incoraggiare gli investimenti privati al fine di mantenere le strutture attuali, innovandole e modernizzandole sia dal punto di vista estetico che da quello energetico per non eccedere nei costi di ricostruzione
- creare una rete di punti di ricarica per auto elettriche ben distribuita
- rendere più severe e frequenti le ispezioni nei confronti dei sistemi di aerazione, incitando dove possibile l’inserimento di elementi automatici con controllo e monitoraggio delle prestazioni
- spingere affinché le nuove abitazioni utilizzino tecnologie smart e impianti intelligenti, nell’ottica di modernizzare l’urbanità
- rendere più semplici e universali le operazioni di calcolo riguardanti il conteggio dell’energia emessa e consumata negli stati membri
- responsabilizzare i consumatori, tramite diffusione di informazioni al fine di regolare le emissioni e proteggerli dalla povertà energetica.
Queste disposizioni sono solo le più importanti della direttiva e, come si può notare, le più incisive a livello territoriale: la creazione di nuovi involucri per edifici, la ristrutturazione di altri, la modernizzazione di sistemi energetici e l’adozione di tecnologie domestiche smart non sono certo obiettivi economici, e quindi si può intuire il motivo alla base della preoccupazione dei più pragmatici.
Ma cambiamo per un attimo modalità di visione e consideriamo il lato positivo delle imposizioni della direttiva: dopo aver affrontato una discreta spesa iniziale, i vantaggi si faranno sentire sia per i privati che per lo Stato, per non parlare degli effetti positivi a livello ambientale.
Ma affrontiamo la domanda più temuta: questi vantaggi varranno i loro costi?
La scelta della migliore opzione
Come si può intuire, costi delle operazioni a parte (che saranno più o meno standardizzati), il risparmio più incisivo si potrà ottenere sulla scelta dei materiali nelle diverse operazioni: in quest’articolo parleremo della sezione riguardante l’efficienza energetica.
Prima di tutto, attenzione: è importante non ricadere nel banale errore di credere che il risparmio venga dato dai costi meno elevati, anzi.
In un ambito come quello energetico ed edile la convenienza è funzionale all’investimento che si intende fare: del materiale economico farà sì che tu spenda meno nella fase di acquisto, ma avrà rese minori e sarà meno duraturo, costringendoti a richiedere interventi o sostituzioni che ti faranno pentire di non aver scelto un prodotto più efficace.
Prendiamo come esempio l’efficienza energetica di un edificio. Ciò che regola la quasi totalità della produzione energetica di una struttura è l’impianto elettrico: le scelte a tua disposizione sono un impianto classico oppure uno domotico.
Ovviamente, il domotico è più caro ma anche più performante, poiché è più funzionale e offre una gamma di attività semplici e comode da gestire: tutto ciò che è alimentato elettricamente all’interno dell’edificio è regolabile dal relativo quadro, dallo smartphone o dal tablet. Ma poniamo delle ipotesi sui costi totali e sul mantenimento di un’abitazione.
Impianto tradizionale
Consideriamo un sistema elettrico per una casa di livello medio alto, di dimensioni discrete (250 metri quadrati circa) e dotata di predisposizioni per allarmistica, illuminazione esterna e collegamenti per sistema di aerazione.
Il costo potrebbe aggirarsi, grosso modo, intorno ai 15.000 euro: l’impianto non è però intelligente, cioè non interagisce in maniera autonoma agli elementi esterni. In altre parole, non regola l’energia che emette in base alle necessità, ma dipende unicamente dalle impostazioni che il padrone di casa dovrà regolare manualmente, consumando dunque più energia del dovuto o, al contrario, non fornendo la giusta dose di calore, luce o condizionamento dell’aria.
Impianto domotico
Un impianto domotico offre potenzialità molto ampie di un impianto tradizionale, e avrebbe poco senso volere un sistema di questo genere senza approfittare di queste funzionalità: sto parlando di sistemi di gestione degli elettrodomestici e dell’energia, regolabili su base automatica o su tuo comando a distanza.
Il prezzo si sposterebbe sui 25.000 euro, una cifra ben più alta della precedente: ma un sistema domotico, al contrario di uno tradizionale, permette di massimizzare il risparmio energetico grazie alla tecnologia intelligente.
Essa consiste nell’adattare automaticamente l’illuminazione e la temperatura interne a quelle naturali, eliminando ogni tipo di spreco energetico.
Tubo preinfilato: un vantaggio per entrambe le possibilità
Che la scelta ricada su un impianto tradizionale oppure su uno domotico, avrai la possibilità di utilizzare uno strumento efficace per la realizzazione dell’impianto e che ti farà risparmiare tempo e denaro durante l’installazione: sto parlando del tubo preinfilato.
Poco importa che tu preferisca installare un impianto tradizionale (spendendo meno ma rinunciando ad un pò di efficienza e di comodità) oppure un sistema domotico: se deciderai di realizzare un impianto con il preinfilato, risparmierai tempo e ci guadagnerai in sicurezza.
Nel caso tu opti per la variante domotica, inoltre, il pre-cablaggio offre un collegamento più semplice ed efficace tra i vari dispositivi, senza contare che prevede già la predisposizione per interventi futuri (sorveglianza, allarmistica, intrattenimento, ecc…) e aumenta il valore di mercato della struttura.
Conclusione
Anche se il costo dell’abitazione a sistema domotico è più costosa “sul momento”, se paragonata ad una casa con impianto tradizionale offre grandi risparmi sul medio lungo termine: in qualche anno al massimo le spese totali, cioè di spesa iniziale più tasse sull’elettricità, coincideranno, per poi sbilanciarsi a favore del domotico.
Se poi la realizzazione sarà supportata dalla tecnologia del tubo preinfilato, sarai certo di aver scelto la combinazione con il miglior rapporto qualità-prezzo in assoluto.
{{cta(‘10075f18-3228-4c1a-a831-505d4a511a40′,’justifycenter’)}}