Come prevenire il cortocircuito di un sistema elettrico
Cos’è e come si manifesta un corto circuito?
Si definisce corto circuito il fenomeno per il quale il cosiddetto filo fase e quello neutro entrano in contatto per cause accidentali: questo fa si che ci sia un passaggio di corrente ad alta intensità, causando un disservizio dell’intero impianto elettrico.
Quando questo accade, nella maggior parte dei casi, interviene il cosiddetto sistema salvavita – che evita l’innescarsi di un incendio o incidenti di altra natura pericolosa. Il corto circuito è un evento sporadico che si manifesta generalmente all’interno degli edifici di vecchia data, che di conseguenza presentano un impianto elettrico datato, spesso con elementi deteriorati (come ad esempio i cavi elettrici esposti).
Come prevenire il corto circuito di un sistema elettrico
La fase di scelta dei materiali elettrici e di installazione è determinante per prevenire un corto circuito. Ogni elemento del circuito elettrico deve essere accuratamente selezionato, per accertarsi che rispetti gli standard di sicurezza.
Il primo step per creare un impianto elettrico funzionale è la scelta del centralino adeguato: questo deve possedere un interruttore generale e un minimo di due differenziali. Successivamente, ad esso verrà collegato il quadro elettrico dell’unità abitativa situato all’interno della struttura.
Quest’ultimo dovrà contenere necessariamente gli interruttori differenziali e il salva vita. Per quanto concerne le caratteristiche generali di un impianto elettrico, bisognerà far riferimento alla normativa CEI 64-8 e alla variante V3, che stabilisce che:
- i cavi elettrici di colore arancione possono essere impiegati solo se annegati in materiali non combustibili. Infatti, secondo la CEI EN 61386-1 tutti i materiali che potrebbero propagare la fiamma devono essere distinguibili dal colore arancione (sia esso non derivante da vernice o altri mezzi superficiali);
- la sezione del montante che collega il contatore e il centralino deve necessariamente essere uguale o maggiore a 6 mm2;
- l’unità nella quale viene installato il sistema elettrico deve essere dotata di un interruttore generale per emergenze che possa interrompere il passaggio di corrente;
- i quadri elettrici devono presentare un minimo di riserva del 15% per la capienza modulare;
- al quadro elettrico generale deve giungere anche il conduttore di protezione PE al fine di permettere un collegamento che consenta lo scarico di sovratensione;
- sono ammessi collegamenti entra-esci sulle prese solo se gli apparecchi sono posti nella stessa scatola o scatole adiacenti. Il gruppo prese deve essere alimentato tramite un’altra alimentazione con l’utilizzo di una linea aggiuntiva;
- devono essere disposti due interruttori differenziali che garantiscano la continuità del servizio e proteggano l’impianto.
Inoltre, per prevenire un corto circuito, anche la struttura dell’impianto deve essere realizzata secondo la normativa vigente.
Nello specifico, la stessa normativa CEI 64-8 nella variante V3 prescrive che devono essere inserite all’interno dell’impianto determinate apparecchiature come differenziali con elevata insensibilità ai disturbi elettromagnetici o che presentino chiusura automatica, una presa tipo Schuko in ambienti come la cucina o quella che dovrà essere collegata alla lavatrice e differenziali in classe A per determinati elettrodomestici e apparecchiature con pareti elettroniche.
I livelli di impianto elettrico
Per prevenire il corto circuito di un sistema elettrico sono state stilate delle regole generali che corrispondono a 3 livelli: minimo, intermedio ed elevato. Queste classificazioni di standard, sotto le quali non è possibile andare, forniscono all’installatore e al produttore una serie di indicazioni essenziali affinché il sistema funzioni correttamente.
Tuttavia, è opportuno considerare che i livelli 2 e 3 sono considerati dei miglioramenti tecnologici a quello che è l’impianto base secondo la legge – ovvero quello di livello 1.
Il livello 1, infatti, prevede tutte le accortezze minime per evitare il corto circuito e le pericolose conseguenze come incendi, blackout ecc. Prevede inoltre un numero minimo e obbligatorio di punti prese e punti luce posizionati in maniera uniforme all’interno della metratura dell’utenza a cui si rivolge o al tipo di vano. Il sistema deve possedere anche un numero minimo di circuiti e almeno due interruttori differenziali.
Il livello 2 deve essere dotato, oltre che di tutto ciò di cui deve essere provvisto il livello 1, anche di un numero maggiore componenti e di un sistema di controllo sui carichi.
Infine, il terzo e ultimo livello, esattamente come il secondo, deve possedere tutte le caratteristiche precedentemente elencate al livello 1 e, per garantire un significativo risparmio energetico, l’impianto deve presentare funzioni più complesse quali la gestione della temperatura degli ambienti, rilevazione di possibili incendi e malfunzionamenti, possibilità di controllare le funzionalità da remoto tramite smartphone ecc.
Conclusione
Con le giuste accortezze e i materiali adatti prevenire il corto circuito è molto semplice: mirando ad un livello di sicurezza 3 e utilizzando i migliori materiali in circolazione – come per esempio il cavo preinfilato, soluzione di qualità che già di per sé garantisce un grado di sicurezza elevatissimo – sarai certo di non incorrere nelle pericolose circostanze che possono essere generate dal corto circuito.
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