Come eseguire al meglio il progetto di un impianto elettrico
Il progetto di un impianto elettrico è un’operazione delicata sotto ogni punto di vista.
Principalmente si può dividere in tre fasi distinte, ognuna delle quali deve necessariamente sottostare a precise norme che garantiscono la sicurezza durante l’esecuzione dei lavori e durante l’entrata in funzione dell’impianto.
Esse corrispondono a:
- una prima fase in cui i progettisti studiano i criteri progettuali da tenere in considerazione prima della realizzazione e della messa in posa dell’impianto, con particolare riferimento alle norme da non trascurare prima della progettazione effettiva;
- una seconda fase di progettazione vera e propria, in cui ogni singolo componente elettrico verrà pensato a seconda della tipologia di impianto da realizzare;
- una terza fase in cui avverrà la progettazione definitiva dell’impianto, con le varie componenti che troveranno spazio all’interno dell’impianto stesso.
Prima fase: lo studio dei criteri di progetto
I progettisti sono tenuti a studiare nel dettaglio i criteri e le leggi da rispettare affinché la progettazione avvenga a norma di legge.
Per prima cosa, si deve tenere conto delle varie componenti che caratterizzano l’impianto stesso:
- i circuiti di alimentazione (sia degli apparecchi direttamente adoperati dalle utenze, sia delle prese a spina)
- i circuiti di protezione, elementi fondamentali per garantire l’assoluta incolumità delle singole utenze nell’edificio in cui verranno effettuati i lavori.
La fase di studio dovrà tener conto, oltre che della sicurezza ambientale, anche delle necessità del cliente (quindi della flessibilità dell’impianto), il tutto attenendosi alle direttive delle norme CEI.
La progettazione dovrà inoltre tenere conto del carico elettrico impiegato e della dimensione dell’edificio (in particolar modo della superficie calpestabile delle singole aree di intervento), suddividendo gli ambienti a seconda delle prestazioni che le componenti dell’impianto dovranno soddisfare.
La suddivisione prevede tre livelli:
- il livello di base (prese e punti luce collocati in numero minimo nelle aree di intervento, così come sarà ridotto il numero dei circuiti)
- livello standard (maggior componenti rispetto al livello base)
- livello domotico (gestione di un più alto numero di funzioni elettriche da parte dell’impianto, con riferimento anche al risparmio energetico).
Una volta stabiliti i singoli livelli di progettazione per le varie aree dell’edificio, basandosi sempre sui criteri generali previsti dalle norme progettuali in materia di sicurezza, avverrà la fase progettuale delle componenti che andranno a costituire l’impianto.
Seconda fase: la progettazione delle componenti dell’impianto
Per progettare le singole componenti dell’impianto elettrico andranno tenuti in considerazione diversi fattori.
Nel caso della progettazione dell’impianto di un’abitazione civile, il quale dovrà distribuire energia elettrica a bassa tensione, vengono realizzati componenti da utilizzare all’interno di circuiti monofase o circuiti trifase.
Nei circuiti monofase il voltaggio è fissato a 230 volt, mentre nei trifase il voltaggio è stabilito a 400 volt, e in entrambi i casi sarà presente il neutro e un cavo per la messa a terra.
Nella fase successiva, si inizia la realizzazione dei circuiti a seconda del numero e della tipologia di utenze, studiando al contempo il miglior posizionamento per ogni componente.
Anche in questo caso si deve far riferimento alle norme CEI, in particolare alle normative relative alla corrente di impiego e al dimensionamento dei cavi, del montante, del conduttore di neutro e di protezione.
Dopo aver stabilito la quantità di potenza che l’impianto dovrà erogare, si deve effettuare la progettazione del quadro elettrico, il quale si collegherà agli interruttori, alle luci e a tutte le prese e le apparecchiature presenti all’interno dell’impianto.
Fondamentale è anche la predisposizione e la messa in funzione degli interruttori salvavita, essenziali per una più alta garanzia di sicurezza all’interno della casa.
Terza fase: la progettazione effettiva dell’impianto
Infine veniamo alla terza fase, la progettazione vera e propria dell’impianto elettrico: in questo frangente viene creato un disegno architettonico contenente al suo interno le piante relative all’edificio in cui verrà installato l’impianto.
Successivamente avviene la modellazione dell’impianto con le componenti che verranno collocate all’interno delle singole aree d’intervento.
Al termine della realizzazione del progetto, l’intero impianto deve essere verificato attraverso una fase di calcolo che terrà conto, ad esempio, dell’analisi delle possibili cadute di tensione, così da avere la certezza del reale funzionamento delle varie componenti dell’impianto.
Lo scopo della progettazione deve essere quella di creare un impianto elettrico il più possibile efficiente, sia dal punto di vista della riduzione di sprechi energetici, da quello di un utilizzo minore di materiale e per ultimo, ma non meno importante, dalla realizzazione del circuito nel minor tempo possibile.
Usare le attrezzature e i materiali giusti può risolvere il problema del tempo, e particolarmente quello di posa, effettuando comunque un’opera a regola d’arte riducendo le ore di lavoro e i soldi spesi: prova il preinfilato, il corrugato con già all’interno i cavi che ti servono per realizzare l’impianto. Ti farà risparmiare interamente il tempo di inserimento dei fili elettrici nel tubo e ti dà la possibilità di effettuare il lavoro in autonomia senza dover essere assistito da un collaboratore.
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