Cavi elettrici: norme di sicurezza e mercato halogen free
Dal 1° luglio 2017 è entrato in vigore in tutti i Paesi europei il Regolamento CPR, in materia di sicurezza ambientale per tutti i cavi elettrici per energia e comunicazione, di qualsiasi tensione e tipo di conduttore.
A seguito della suddetta data, la marcatura CE e la Dichiarazione di Performance sono diventate obbligatorie per tutti i cavi per immessi nel mercato europeo.
Le finalità e i vantaggi che il CPR intende garantire consistono in:
- una maggiore chiarezza e tracciabilità dei prodotti: le informazioni indicate sui cavi da costruzione in relazione alle loro performance sono garantite da una precisa documentazione che accompagna il prodotto;
- una maggior sicurezza e affidabilità dei cavi: i nuovi prodotti sono basati su specifici test di comportamento al fuoco in grado di rispondere a standard di sicurezza e affidabilità aumentati rispetto al passato;
- una maggior qualità dei cavi: meno prodotti contraffatti e fuori normativa al fine di limitare i rischi per le persone e le cose, riducendo la pericolosità degli incendi.
Regolamento CPR: come vengono classificati i cavi elettrici
Il Regolamento CPR è stato stabilito per garantire maggiore sicurezza agli edifici e alle persone che vi vivono o lavorano all’interno. Come primo parametro di riferimento, la Commissione europea ha deciso di considerare la reazione e la resistenza al fuoco dei cavi elettrici, riconoscendo l’importanza del loro comportamento e del loro ruolo in caso di incendio. Oltre a questa classificazione principale, le autorità europee hanno regolamentato anche altri aspetti, quali ad esempio l’emissione dei fumi in caso di combustione.
Secondo il CPR, quindi, i cavi elettrici vengono classificati per:
- reazione al fuoco: che comprende 7 classi distribuite in ordine decrescente in base al rilascio di calore e propagazione della fiamma. Le sigle in questo caso sono: Aca, B1ca, B2ca, Cca, Dca, Eca, Fca dove “ca” sta per “cable”, cavo;
- acidità: che definisce la pericolosità dei fumi per le persone e la corrosività per i metalli. Indicato con la lettera “a” va da a1 a a3;
- opacità dei fumi: che definisce la capacità di vedere in caso di fumo generato dalla combustione. Indicato con la lettera “s” va da s1 a s3;
- gocciolamento di materiale pericoloso: in particolare di particelle incandescenti, che possono propagare l’incendio. Indicato dalla lettera “d”, va da d0 a d2.
Cavi elettrici halogen free: i vantaggi in caso di incendio
Nel rispetto della suddetta normativa, attualmente nel mercato si sono imposti, in sostituzione ai “vecchi” cavi in PVC, i cavi elettrici halogen free (conosciuti anche con gli acronimi LSOH, LS0H o LSZH). I cavi halogen free non contengono alogeni, ovvero cloro, fluoro, bromo, iodio etc.
L’installazione di questa tipologia di prodotto ha importanti vantaggi in caso di incendio:
- non emettono gas tossici: va considerato che i gas tossici che si sviluppano durante la combustione sono una delle principali cause di morte delle persone, prima che queste ultime vengano toccate direttamente dalle fiamme;
- non emettono gas corrosivi: i gas corrosivi infatti, insieme all’umidità, diventano acidi aggressivi che danneggiano il sistema respiratorio dell’essere umano e corrodono sia i materiali organici sia quelli inorganici;
- bassa emissione di fumi opachi (low smoke): in caso di incendio infatti, il fumo può ridurre la visibilità all’interno di un edificio, impedendo la localizzazione delle uscite di emergenza e rendendo più difficoltosi i soccorsi e le evacuazione.
Inoltre, i cavi elettrici halogen free, una volta consumati e destinati all’inceneritore, limitano l’impatto ambientale in fase di smaltimento, poiché come detto prima non rilasciano gas tossici nocivi per gli uomini e l’ambiente circostante.
Conclusione
Il regolamento CPR spinge dunque i produttori e i distributori verso le novità del mercato, al fine di migliorare sia le prestazioni che la sicurezza (sia lavorativa che civile) nell’ambito del cablaggio; il fatto che sia anche un passo in avanti per quanto riguarda la prevenzione ambientale non può che essere un aspetto positivo.
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